lunedì 23 febbraio 2015

Romanticismi d'antan


E' il momento di aggiungere un altro fiore: l'ortensia.
Al lavoro ci pensa Egidia, altra montefortiana in forza all'associazione, con punti nodino e punto piatto.

Si tratta di un fiore che esprime gratitudine per l'attenzione ricevuta ma indica allo stesso tempo l'intenzione di voler fuggire senza sapere quando si farà ritorno.


Eppure questo fiore è legato ad una storia d'amore: il naturalista Philibert Commenson lo scoprì in un viaggio in Asia; giunto in Cina, si innamorò di Hortense, moglie di uno dei suoi migliori amici. Decise allora di chiamare la pianta appena conosciuta con lo stesso nome della donna amata, cosicchè l'amore per lei potesse avere eternità nonostante lui fosse costretto a fuggire lontano per smettere di soffrire.

Che romanticoni che erano una volta!




mercoledì 11 febbraio 2015

Il triste frutto della gelosia



Ecco che la stoffa si dirige verso Monteforte: è la volta di Donatella, alle prese con l'anemone giapponese.

Narra la leggenda che Anemone, ninfa della corte della dea dei fiori Cloris, conquistò il cuore di Zefiro, il vento di primavera, e Borea, il freddo vento del nord.
Cloris si ingelosì e decise di punire Anemone tramutandola in un fiore condannato a schiudersi precocemente sotto le violente carezze del freddo vento di Borea e ad essere già avvizzito all'arrivo del dolce spirare del caldo Zefiro.
Per la caducità della sua fioritura simboleggia la brevità delle gioie d'amore, il senso di abbandono e l'amore tradito, così come il rimpianto.

Commenta Donatella: "Che sia un caso che proprio ricamando questo fiore dalla malinconica simbologia io mi sia punta, spargendo qualche goccia di sangue sulla tela?"



Il ricamo è eseguito a punto margherita, punto nodino, punto stuoia.

domenica 1 febbraio 2015

Ricordi d'infanzia



Ancora San Bonifacio, lo stendardo passa ad Elsa, una tra le più esperte del gruppo, per essere arricchito dagli hollyhock, fiori dal potere evocativo per la sua realizzatrice:

"Questo fiore, da noi più conosciuto con il nome di rosa marina, mi ha ricordato le vacanze in montagna con la mia famiglia, perciò è stato piacevolmente nostalgico ricamarlo per partecipare alla nostra simpatica staffetta".



Il ricamo è realizzato a punto festone e nodini, punto erba e punto mosca.