lunedì 29 giugno 2015

Una borsa piena di sogni





Un nuovo progetto che inizia è un po’ come una grande ed affascinante avventura: ti seduce con la fantasia che galoppa nell’ immaginare il risultato finale, ti preoccupa pensando a come raggiungere il punto d'arrivo, e ti esalta come l'aver portato a termine quanto prefissato. A noi accadde proprio questo.



Quel giorno Patrizia arrivò di corsa, notammo subito il suo grande e costante sorriso ma prima di tutto quella borsa. 
Forse non riuscirò mai a far capire lo scalpitio dei nostri cuori, le parole che iniziarono ad uscire in velocità sormontandosi e tutte quelle abili mani di “ricamine” che cercavano con entusiasmo di toccare la borsa, di capirne tutti i segreti. Colpì senz’altro l’abbinamento dei colori nelle stoffe ma anche lo splendido ricamo a punto croce raffigurante delle casette. 

Tra le molte parole che uscirono una frase entrò nei nostri cuori: la faremo tutte insieme. L’idea era perfetta perché avremmo avuto tutte la stessa borsa, per  forma e modello, ma senza averne una di uguale, un modo romantico ed artistico per unire delle amiche legate da fili di ricamo.

Le vacanze estive, ormai alla porta, ci portarono a salutarci con la promessa di rendere quel progetto il primo lavoro di settembre. Personalmente ho passato diverso tempo sognando cosa potevo ricamare e che stoffe avrei potuto abbinare finché, un giorno, le nostre e-mail ne ricevettero una da parte di Patrizia con le istruzioni molto dettagliate del materiale da portare alla prima riunione.


L’agitazione era palpabile dal considerevole numero di scambio di email: abbiamo constatato che non era facile, come potrebbe sembrare, decidere gli abbinamenti delle stoffe senza avere in mano il risultato finale. 

Comunque arrivammo tutte alla prima riunione munite di macchine da cucire e ritagli di stoffe colorate, nonché il pezzo forte del lavoro: la parte ricamata.

Il meccanico suono dell’ago che unisce i pezzi veniva spezzato dal suono della voce di Patrizia che con molta pazienza spiegava ogni passo necessario all’esecuzione.





Nei giorni successivi ci rendemmo conto che la voglia di proseguire e vedere il risultato finale era molto, Patrizia inviò altre istruzioni e noi con mano tremula e dubbiosa provammo a casa a fare i compiti assegnati.

Nella riunione successiva già si poteva intravvedere una forma definita iniziando ad assaporare gli abbinamenti e le scelte diverse di ognuna di noi. 

Quel giorno riuscimmo a mettere la cerniera alle nostre borse e questo per molte resterà un ricordo speciale.



Andammo a casa con le mani incapaci di stare ferme, con la testa che non vedeva una quasi-borsa ancora a pezzi, ma la voleva vedere conclusa. Così, ricevute le tempestive istruzioni da Patrizia, molte di noi tentarono l’impresa con mano forse un po’ più sicura o forse solo guidate dall’amore per quanto si stava eseguendo.
Il ricordo più bello, legato a quest’avventura, è stato quando ci siamo ritrovate tutte, finalmente con le nostre borse finite.

Di nuovo il chiacchiericcio incontrollato causato dalla gioia, di nuovo le mani avide di guardare ogni borsa prodotta, e ricordo colori, tanti colori e una varietà di ricami ed idee che apprezzerò per molto tempo.








Credo che sia stato proprio in quel momento, mentre guardavo le borse colorate passare di mano in mano e i volti felici delle amiche di ricamo, mentre ascoltavo le loro voci confidare i dubbi nell’esecuzione e raccontare con orgoglio come avevano raggiunto l’obiettivo, credo sia stato proprio allora che guardando tutto questo ho pensato che quel brusio e quella gioia non erano altro che il vero significato dello stare insieme e di far parte di questa associazione.



Un grazie di cuore a chi ha condiviso questa nostra avventura.


venerdì 12 giugno 2015

Itaca





Quando ti metterai in viaggio per Itaca

devi augurarti che la strada sia lunga,

fertile in avventure e in esperienze.

I Lestrigoni e i Ciclopi

o la furia di Nettuno non temere,

non sarà questo il genere di incontri

se il pensiero resta alto e un sentimento

fermo guida il tuo spirito e il tuo corpo.

In Ciclopi e Lestrigoni, no certo,

nè nellirato Nettuno incapperai

se non li porti dentro

se lanima non te li mette contro.



Devi augurarti che la strada sia lunga.

Che i mattini destate siano tanti

quando nei porti - finalmente e con che gioia -

toccherai terra tu per la prima volta:

negli empori fenici indugia e acquista

madreperle coralli ebano e ambre

tutta merce fina, anche profumi

penetranti dogni sorta; più profumi inebrianti che puoi,

va in molte città egizie

impara una quantità di cose dai dotti.



Sempre devi avere in mente Itaca -

raggiungerla sia il pensiero costante.

Soprattutto, non affrettare il viaggio;

fa che duri a lungo, per anni, e che da vecchio

metta piede sullisola, tu, ricco

dei tesori accumulati per strada

senza aspettarti ricchezze da Itaca.

Itaca ti ha dato il bel viaggio,

senza di lei mai ti saresti messo

sulla strada: che cosaltro ti aspetti?



E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avrà deluso.

Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso

già tu avrai capito ciò che Itaca vuole significare.



(Constantinos Kavafis)





Con trepidazione abbiamo atteso di vedere il nostro lavoro concluso, con emozione e sorpresa l'abbiamo rimirato una volta montato sul bel telaio messo a disposizione con Elisabetta, con dolce nostalgia abbiamo ricordato i momenti passati al ricamo.


Come sempre accade nella pratica che tanto amiamo, il piacere è nel percorso: nella scelta del disegno da riprodurre e del supportoda utilizzare, nella valutazione dei fili e delle loro sfumature di colore, nel lento scorrere dell'ago tra la trama e l'ordito.
Il lavoro  concluso ci da la soddisfazione del traguardo raggiunto, ma un istante appena e il desiderio di ripartire per un altro viaggio, per un altro porto, subito ci afferra.