Le menti creative del nostro comitato tecnico si sono messe all’opera,
riunendosi in un tavolo appartato durante le serate dedicate al lavoro
collettivo, con aria cospiratrice e sussurri a mezza voce. Tutte le altre,
dedicandosi alacremente all’amata tovaglia comune, tiravano le orecchie a più
non posso per captare indizi sui progetti in elaborazione.
Per fortuna le riunioni carbonare hanno presto prodotto
delle proposte che sono state spartite con l’intero gruppo.
L’idea principale è di rottura rispetto al precedente metodo di lavoro.
Fino ad oggi si è proceduto decidendo ad inizio anno, nel corso dell’assemblea delle associate, quale sarebbe stato il progetto dei 12 mesi seguenti; dopodiché si impostava l’organizzazione delle serate dell’anno alla luce di quel progetto, con scalette piuttosto dettagliate di attività ed incontri. Così è stato per l’anno in cui abbiamo lavorato sui punti base grazie alla tecnica dei fiorellini di Diana Lampe, in cui era precisato sera per sera quale fiore si sarebbe affrontato; in maniera non dissimile è avvenuto nel periodo in cui ci siamo dedicate al punto umbro, in cui si è deciso di lavorare a gruppi imparando ogni sera punti specifici decisi in precedenza. Qualche variazione c’è stata nel periodo di sviluppo di tre tecniche contemporaneamente, in cui le serate si sono svolte più liberamente; si è tornate al vecchio schema di calendarizzazione stretta e scaletta precisa per il laboratorio sugli sfilati.
Ebbene, il comitato ha proposto che per il futuro, una volta individuato il progetto, l’attività sia invece sviluppata volta per volta. Non più dunque un calendario preciso e vincolante, quanto un procedere di serata in serata nelle decisioni e nell’evoluzione del progetto che si deciderà di perseguire. Il tutto con uno sviluppo orizzontale, vale a dire con la partecipazione paritaria di tutte nella discussione delle proposte.
In tutto questo, rimane ad oggi fermo il proposito di mantenere un elemento che ha caratterizzato sinora la nostra associazione: la realizzazione di un lavoro collettivo, vale a dire di un progetto a più mani, deciso da tutte e elaborato col contributo di ogni associata. Così è nato il nostro stendardo e così si sta sviluppando la tovaglia delle donnine.
L’idea principale è di rottura rispetto al precedente metodo di lavoro.
Fino ad oggi si è proceduto decidendo ad inizio anno, nel corso dell’assemblea delle associate, quale sarebbe stato il progetto dei 12 mesi seguenti; dopodiché si impostava l’organizzazione delle serate dell’anno alla luce di quel progetto, con scalette piuttosto dettagliate di attività ed incontri. Così è stato per l’anno in cui abbiamo lavorato sui punti base grazie alla tecnica dei fiorellini di Diana Lampe, in cui era precisato sera per sera quale fiore si sarebbe affrontato; in maniera non dissimile è avvenuto nel periodo in cui ci siamo dedicate al punto umbro, in cui si è deciso di lavorare a gruppi imparando ogni sera punti specifici decisi in precedenza. Qualche variazione c’è stata nel periodo di sviluppo di tre tecniche contemporaneamente, in cui le serate si sono svolte più liberamente; si è tornate al vecchio schema di calendarizzazione stretta e scaletta precisa per il laboratorio sugli sfilati.
Ebbene, il comitato ha proposto che per il futuro, una volta individuato il progetto, l’attività sia invece sviluppata volta per volta. Non più dunque un calendario preciso e vincolante, quanto un procedere di serata in serata nelle decisioni e nell’evoluzione del progetto che si deciderà di perseguire. Il tutto con uno sviluppo orizzontale, vale a dire con la partecipazione paritaria di tutte nella discussione delle proposte.
In tutto questo, rimane ad oggi fermo il proposito di mantenere un elemento che ha caratterizzato sinora la nostra associazione: la realizzazione di un lavoro collettivo, vale a dire di un progetto a più mani, deciso da tutte e elaborato col contributo di ogni associata. Così è nato il nostro stendardo e così si sta sviluppando la tovaglia delle donnine.
Manterremo i progetti ed i metodi che abbiamo immaginato?
Troveremo soddisfazione nei nuovi percorsi? Questo ancora non ci è dato di
sapere. Sicuramente questo blog ne sarà fido testimone.
Cosa darei per abitare piu' vicino a voi... l'atmosfera di quelle serate fatte di ricami e chiacchere!
RispondiEliminaBravissime!
Anna Maria