Dopo l'entusiasmo del progetto della borsa e sentite le
nuove proposte, ho pensato di far parte "di quelle del gruppo dell'appliqué".
I progetti erano molti, ognuna aveva la propria idea da
realizzare ma alla base di tutto c'era il lavoro di applicazione con stoffe americane o giapponesi abbinato al ricamo.
La mia scelta è stata quella di cercare di realizzare un
astuccio che potesse contenere - in ordine?- aghi, qualche filo, spilli, ditale
e forbicine (e che ci potesse stare nella mia nuova bag).
La prima serata è stata
caratterizzata dagli scambi di idee riguardanti per lo più il tipo di progetto
in sé, i disegni, le figure da applicare e quelle da disegnare, ma anche le
tonalità delle stoffe da utilizzare in un caso o in un altro.
La volta dopo invece ci siamo
preoccupate di capire come realmente potevamo applicare le stoffine e con che
criterio. Personalmente ho scelto la tecnica di applicazione giapponese (non ho
utilizzato la colla, ho rigirato il tessuto man mano che ne avevo l'esigenza e
nel momento in cui eseguivo l'applicazione vera e
propria con ago e filo), altre hanno optato per l'applicazione con
l'utilizzo dei bastoncini e la colla, altre ancora hanno preferito fare un
lavoro certosino doppiando le sagome con dell'altra stoffa.
E poi, finalmente, il ricamo
(credo di aver esagerato anche un po', sopratutto quando mi sono tuffata nel
primaverile giardino delle mie donnine che sorseggiano il the! sic!) ed infine
il lavoro di assemblaggio, la parte riguardante il cucito.
Tutto sommato devo ammettere che
se non avessi avuto la possibilità di fare questa cosa durante gli incontri,
confortata dal fatto che alcune di noi erano veramente molto brave nella
tecnica dell'appliqué, probabilmente avrei desistito nell'avviarmi, sola, per
quella che ritenevo essere una selva oscura,
mantenendo la via del ricamo più classico... Grazie a tutte!
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